Pur di attirare l’attenzione e finire su social media e riviste, anche il lusso spesso trascende in una stonata assenza di eleganza e buon gusto, realizzando prodotti certamente eye-catching ma alla fine poco, o per niente, fruibili ed abbinabili. Alcuni brand insegnano invece come una moda urlata e un logo molto ben in vista non siano sempre il mezzo adatto per portare qualcuno a porre la domanda “Che bello! Dove l’hai comprato?” Questa domanda vi sarà rivolta sicuramente se al braccio porterete però una borsa firmata Rosantica. L’omonima deliziosa boutique di soli 35 mq, progettata divinamente dall’architetto Gino D’Andrea insieme a Francesca de Cherubini dello Studio Blade Milano, si trova nella più poetica strada del lusso di Milano, Via della Spiga. E non è un caso, perché “poesia” è la prima parola, forse la seconda, dopo “bellissime”, che direte non appena la vostra attenzione sarà catturata dalle vetrine di Rosantica. Nato nel 2010 come marchio di gioielleria da un progetto dell’esperta di moda Michela Panero, nel 2019 Rosantica evolve iniziando la produzione, rigorosamente artigianale e svolta in Italia, di borse gioiello di lusso i cui materiali e componenti sono gli stessi utilizzati per la creazione dei gioielli e degli accessori che rientrano ancora tra i prodotti proposti dal brand. Una piccola stanza delle meraviglie vi attende: boiserie, pavimento a scacchiera bianco e nero, 64 teche, di cui 32 rotanti, strategicamente illuminate, che racchiudono borse/opere d’arte impreziosite da piume, gemme, velluti, paillettes e perle per un “wow effect” in grado di svoltare anche il look più essenziale.